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RE DEL NATALE: IL PANETTONE

19-12-2020 10:56

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RE DEL NATALE: IL PANETTONE

il dolce simbolo delle festività

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Simbolo natalizio indiscusso del Bel Paese. Ne sentiamo parlare tanto, ma scopriamo qualche curiosità.

Il re dei dolci di Natale è senza dubbio il panettone, tanto che per noi Italiani esso è uno dei simboli della festa più attesa dell’anno. Il "panaton", come viene chiamato in lombardo, è un dolce milanese a forma di cupola preparato con farina, lievito, uova, burro, zucchero, impastato con uva sultanina e piccoli dadi di cedro candito.

 

La sua lavorazione, prevede un processo molto lungo e complesso che solo mani esperte, come quelle dei maestri pasticceri, garantiscono la sicura riuscita del prodotto finale.

 

 

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Un tesoro da tutelare

 

 

L'importanza di questo dolce così antico e soprattutto unico nel suo genere, ha fatto si che nel mese di Settembre del 2003, le caratteristiche e il metodo di produzione vennero ufficializzati in un disciplinare, redatto da un comitato di Maestri Pasticcieri Milanesi. Il contenuto di tale disciplinare fu quindi recepito da un Decreto del Ministero Italiano delle Attività Produttive. 

 

Ma quando nasce?

Quanto più antiche sono le origini di una ricetta, tanto più complesso è stabilire con precisione una data di nascita vera e propria. Di contro, possiamo affermare con certezza, che Milano è la sua città natale.

 

Leggenda narra che alla corte di Ludovico il Moro durante i preparativi per la cena di Natale, il cuoco si accorse troppo tardi che il pane dolce stava bruciando e, vista la disperazione del cuoco, Toni, un piccolo servitore, propose una soluzione con quanto era rimasto in dispensa per recuperare all’errore, la quale venne molto apprezzata dai commensali.

 

La nuova ricetta, “pan de toni”, si consolidò nella tradizione culinaria meneghina, finchè con il passare del tempo inizia ad andare oltre le mura della corte, diffondendosi a macchia d’olio in tutta Italia, trasformando il suo nome in Panettone.

 

La prima volta che la parola panettone venne inserita nel dizionario fu nel 1606 e la ritroviamo nel glossario milanese-italiano. 

 

Il termine "Panaton", in origine, non si riferiva al prodotto a noi oggi noto, bensì era riportato come un tipico pane locale particolarmente grosso, che si sfoderava solitamente per celebrare le festività natalizie. 

 

Il legame che si instaura con la festività, si manifesta ufficialmente ancor di più due secoli dopo, infatti "Panaton", lo si può trovare  come alternativa linguistica, nell’edizione del 1839, “Panaton de Natal”. 

 

Il Panettone, simbolo di uguaglianza

Nella tradizione milanese il tipico dolce è un simbolo di uguaglianza.

 

Infatti anticamente, durante il resto dell’anno, le botteghe che preparavano e vendevano il pane destinato ai poveri, che era detto pan de mej, perché fatto di miglio, non potevano produrre anche il pane dei nobili, detto micca (un pane bianco).

 

Il giorno di Natale, sia gli aristocratici sia i plebei, potevano mangiare lo stesso pane, che veniva regalato loro dai fornai. Quel pane era detto pan di scior o pan de ton (pane di lusso) ed era fatto con frumento, burro, miele e zibibbo.

 

Le corporazioni avevano stabilito che lo smistamento tra il pane dei ricchi e quello dei poveri non vi dovesse più essere per Natale e il Pan de Toni diventava simbolo di uguaglianza tra i ceti.

 

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Il galateo: cosa prevede a riguardo

Il panettone si mangia con le mani? Si, ma non sempre.

 

Nella tradizione, il Panettone veniva consumato con le mani, ma il bon ton prevede alcune precisazioni. 

Vi sono, infatti, delle clausole che imporrebbero l’uso delle posate per gustare il tipico dolce milanese. 

 

Una delle varianti più in voga nell’ottocento, è il panettone alla crema ed è proprio qui che interviene l'uso delle posate. In questi casi, la fetta di panettone va servita stesa, la crema deve essere proposta di lato e il piatto deve essere accompagnato da forchetta e cucchiaio da dolce. 

 

Con la prima si deve prelevare il soffice pane, mentre il secondo serve a raccogliere la chantilly.

 

 

 

Ora non ci resta che aspettare qualche giorno, per gustare al meglio il dolce natalizio per eccellenza.

 

Ovviamente artigianale, con il suo sapore unico, realizzato dall' eccellenza indiscussa dei maestri pasticceri Italiani.

 

 

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