difficoltà: MEDIO ricetta per: 4 PERSONE tempistica:30MIN.
INGREDIENTI RICETTA
- 4 calamari freschi di circa 100 gr
- 2 zucchine
- 2 dl. Olio di semi di girasole
- 2 fette di pane raffermo
- 20 gr pomodori secchi
- 1 dl latte
- 100 gr ricotta di bufala
- 100 gr mozzarella affumicata
- 40 gr parmigiano grattugiato
- 20 gr briciole di pane
- Olio evo
- Olio di oliva
- Basilico
- Sale

PROCEDIMENTO
1. Pulire i calamari e lasciarli in acqua corrente per 5 minuti.
2. Preparare il ripieno: tagliare le fette di pane raffermo a brunoise e tostare in padella antiaderente. Tagliare le zucchine a fette avvalendosi dell’aiuto di una mandolina, friggere in olio di semi a 180° finche non diventino bionde.
Unire il pane tostato con le zucchine fritte, la mozzarella affumicata, il formaggio grattugiato, il basilico, la ricotta di bufala ed il sale.
3. Farcire i calamari, precedentemente lavati ed asciugati e cucinarli in padella con olio di oliva per circa 15 minuti.
Nel frattempo preparare la fonduta mettendo la mozzarella affumicata in pentola con il latte, a fuoco lento, fino a farla sciogliere ed ottenere un composto cremoso.
Tostare le briciole di pane panko con olio e un pizzico di sale.
4. Componiamo il piatto partendo dalla fonduta, posizionare poi il calamaro tagliato in due, le zucchine fritte, le briciole di pane tostato e guarnire con foglioline di basilico.
IL PIATTO È SERVITO!

Chef Claudio LANUTO
"un buon piatto è un’armonia di ingredienti, forme e colori."
La Sua cucina, rispetta la tradizione del luogo e dei suoi prodotti ai quali aggiunge il proprio estro rivisitandoli, senza mai stravolgere, e presentandoli in chiave moderna, rispettando così l’esigenza del
gusto ed i canoni dell’estetica.
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Chef di origini livornesi, giunge al Grand Hotel Convento di Amalfi dopo aver vissuto, imparato ed ampliato le sue doti gastronomiche in ristoranti di rinomata eccellenza.
Tra questi spiccano “Il Pagliaccio” di Anthony Genovese
a Roma, “I quattro Passi” di Antonio Mellino a Massa Lubrense ed il “Fat Duck” di Esthon Blumenthal in Inghilterra , fino ad arrivare in costiera al ristorante “Dei Cappuccini” .
Facendo tesoro delle sue esperienze, Lo Chef giunge alla consapevolezza che la cucina è l’espressione di un’arte ed è testimone attivo della creatività che non ha limiti, se non quelli del gusto.